Al recente DrupalCamp Italy ho scelto di parlare di Drupal Canvas, dopo averlo visto presentare in grande stile alla DrupalCon di Vienna, con ben due talk dedicati.
A Roma ho avuto anche modo di incontrare Michaël Fanini e Pierre Dureau del team UI Suite e di seguire il loro intervento “Display Builder, il visual builder nativo dei design system di UI Suite”.
Canvas e Display Builder, pur con approcci diversi, provano a risolvere lo stesso problema: ridurre la dipendenza dai tempi dei developer nella modellazione delle pagine e dare più autonomia operativa ai site builder.
In un mondo in cui strumenti come Squarespace, Webflow e Framer permettono anche a chi non scrive codice di ottenere pagine perfettamente funzionanti, i CMS tradizionali fanno ancora fatica a tenere il passo.
In pratica si tratta di ridurre tempi e passaggi di mano tra:
Esattamente un anno fa ho seguito come consulente un team che, per alcuni progetti WordPress, mi chiedeva proprio questo: come ridurre la distanza tra l’output di Figma e la creazione di componenti riutilizzabili nel sito.
Lì i page builder non mancano di certo: Elementor, Gutenberg, WPBakery, e molti altri. Forse sono persino troppi, ma la direzione è chiara: meno attrito tra design e contenuto.
Oggi anche Drupal è pronto per questo salto. Sia Canvas che Display Builder consentono di recepire e utilizzare Design System definiti altrove (ad esempio in uno Storybook) e portarli più vicino a chi costruisce pagine ogni giorno.
Il risultato atteso è chiaro: loop di feedback più brevi e maggiore velocità nel trasformare il design in pagine reali.
Il mio talk al DrupalCamp Italy è stato l’occasione per mettere questi temi sul tavolo e confrontarmi con la community. Ecco un po’ di materiale: